“ SEMEL IN ANNO LICET INSANIRE..."
…così sentenziava il filosofo storico latino Lucio Anneo Seneca.E quale momento migliore, per impazzire, se non il komos, il rito collettivo dell’eccesso e dello stravolgimento dei ruoli?
Stiamo parlando del CARNEVALE…
…maschere grottesche, costumi variopinti o eleganti, stelle filanti e coriandoli.
Ma anche elaborati carri allegorici, scherzi, canti e danze. Il tutto condito da dolci quali frittelle, chiacchiere, castagnole… Questi gli ingredienti principali di una festa nata più di quattromila anni fa, in Egitto, e dedicata alla dea Iside.

Diffusasi presso i Greci come festività dionisiaca e falloforico-orgiastica e divenuta presso i Romani, pretesto per i Saturnali (grandi feste popolari), il CARNEVALE si è, infine, diffuso in tutto il mondo, diversificandosi notevolmente da Stato a Stato, ma anche da Regione a Regione.
Ai nostri giorni, il CARNEVALE, è l’allegra festa che si celebra, nella tradizione cattolica, prima dell’inizio della Quaresima.
Etimologicamente la parola CARNEVALE deriva dal latino “carmen levare”, popolarmente tradotto “carne-vale” o “carnasciale”, perché anticamente indicava il banchetto di abolizione della carne che si teneva subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
Il CARNEVALE rappresenta da sempre una festa del popolo. E’ un momento in cui ogni gerarchia decade per lasciare spazio alle maschere, al riso, allo scherzo. Lo stesso mascherarsi rappresenta un modo attraverso il quale uscire dal quotidiano, disfarsi del proprio ruolo sociale, negare se stessi per divenire altro.
Le prime manifestazioni che ci ricordano il CARNEVALE nel mondo risalgono a quattromila anni fa.
Gli Egizi, come precedentemente accennato, fin dai tempi delle dinastie faraoniche, furono i primi ad ufficializzare una tradizione carnevalesca, con feste, riti e pubbliche manifestazioni in onore delle dea Iside, che presiedeva alla fertilità dei campi e simboleggiava il perpetuo rinnovarsi della vita.
Il CARNEVALE greco veniva celebrato, invece, in varie riprese, tra l’inverno e la primavera, con riti e sagre in onore di Bacco, dio del vino e della vita.
Le “Grandi dionisiache” dal tono particolarmente orgiastico, si tenevano tra il 15 marzo e il 15 aprile, mese di Elafebolione, in Atene, e segnavano il punto culminante del lungo periodo carnevalesco.

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